Si impara scrivendo

Ciò che si impara ‘facendo’ è diverso da ciò che si impara studiando e ragionando. I neuroscienziati ci spiegano che i due metodi di apprendimento si svolgono in aree non contigue del cervello. Ciò vale anche per la scrittura. Pensieri, riflessioni, regole, consigli, valutazioni, procedure, suggerimenti, esortazioni si dileguano nel momento stesso in cui ci mettiamo a scrivere e sembrano inaccessibili alla memoria. L’atto fisico di scrivere espelle (chasse) in malo modo tutto il fardello di conoscenze che abbiamo accumulato e di cui siamo fieramente orgogliosi. L’esercizio concreto dell’arte genera una conoscenza del tutto nuova, non mentale, non mnemonica, non logica, ma fisica. Produce una competenza che discende dal gesto, come imparare a fare il nodo alle scarpe o andare in bicicletta.

«Ma allora perché tieni corsi di scrittura?»

«Primo, per dire proprio cose di questo tipo; secondo, perché poi, dopo che hai preso l’abitudine di scrivere tutti i giorni, i consigli e le malizie tecniche arrivano alla memoria anche scrivendo».

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